Secondo quanto riportato dalla Lilt, nell’ultimo ventennio c’è stato un sensibile incremento della mortalità per cancro pari al 38% che ha conferito alla provincia salentina il triste e drammatico primato nazionale per la mortalità. Nel 2011, in totale sono stati 2mila 200 i decessi per cancro nel leccese. Il Rapporto pubblicato dalla Asl, curato dalla dottoressa Anna Melcarne dal direttore dell’unità di Epidemiologia Fabrizio Quarta e dai collaboratori Maria Grazia Golizia e Ivan Rashid, conmfermano queste drammatiche statistiche.

Lo studio in questione si è concentrato in particolare sul quadriennio 2003-2006 durante il quale sono stati diagnosticati circa 15mila 900 casi di tumore, che si sono considerevolmente moltiplicati nel tempo passando da 3mila 854 del 2003 ai 4mila 104 casi del 2006. Entrambe le stime, inoltre confermano la sempre maggiore frequenza di casi di tumore al polmone e alla vescica, che registrano tassi di incidenza superiori rispetto alla media nazionale, in particolare nel sesso maschile. I decessi totali per tumore maligno nel periodo 2003/2006 sono stati 8mila 80.
“Sebbene non sia stato ancora dimostrato il nesso di causalità tra inquinamento ambientale dovuto alla presenza di discariche e aumento di tumori della Puglia rielaborati in questi giorni dalla Lilt” ha dichiarato Luigi Russo presidente del Csv Salento. “Una correlazione geografica esiste come dimostrano i dati del registro Tumori della Puglia rielaborati in questi giorni dalla Lilt” prosegue. Per questo motivo è necessario “ripartire dalle cinque proposte formulate il mese scorso a resoconto dei primi tre appuntamenti dei Cantieri per la sussidiarietà, per adottare con le amministrazioni locali, i cittadini e l’associazionismo, strategie urgenti di risoluzione di questo nodo ingombrante, cappio intorno a cui si gioca il futuro del nostro territorio e dei nostri figli”, conclude Russo.