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sabato 12 luglio 2014

ABUSI SESSUALI SULLA CUGINA DI 14 ANNI, INDAGATO OPERAIO DELLA ZONA DITRICASE.


Un momento di assenza dei parenti, l’approccio con la cugina più piccola e, in pochi minuti, il materializzarsi di palpeggiamenti di molestie sessuali che, anche per pochi secondi, possono sconvolgere per sempre la vita di una ragazzina di neppure 14 anni se consumati contro la sua volontà.

Un operaio 23enne, residente in un Comune della zona di Tricase, è stato iscritto sul registro degli indagati con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Il magistrato inquirente Roberta Licci ha chiesto e ottenuto che la ragazzina venga ascoltata attraverso la forma protetta dell’incidente probatorio fissato per il prossimo 16 luglio presso il Tribunale dei Minori dinanzi al gip Simona Panzera e alla presenza di uno psicologo in modo tale da poter avere un quadro più chiaro di una vicenda che presenta ancora molti coni d’ombra. Il presunto episodio di violenza sessuale fra consanguinei si sarebbe verificato in un pomeriggio di gennaio di quest’anno in casa della ragazzina. I due cugini sarebbero rimasti da soli per la concomitante assenza di alcuni parenti e il 23enne avrebbe approfittato di quel vuoto creatosi in casa per allungare le mani sulla cuginetta più piccola.



L’episodio sarebbe avvenuto nel soggiorno di casa. Sarebbero stati gli stessi parenti non appena rientrati a sorprendere i due ragazzi in atteggiamenti e in posizioni alquanto esplicite e, a quel punto, ad allontanare il giovane operaio. Nell’immediatezza di quello “scandalo in famiglia” non venne presentata alcuna denuncia e la ragazzina, una studentessa di scuola media, preferì sorvolare sull’accaduto probabilmente per non turbare ancora di più stati d’animo di almeno due famiglie già messi a dura prova.

I carabinieri della locale stazione raccolsero indiscrezioni e notizie su quanto accaduto e decisero di vederci chiaro aprendo un’indagine autonomamente considerato che il reato di violenza sessuale è perseguibile d’ufficio e quindi anche in assenza di una denuncia di parte, proprio come avvenuto in questa circostanza. Con la massima discrezione che un fatto del genere inevitabilmente comporta è stata aperta un’inchiesta.

Sono stati già ascoltati in qualità di persone informate dei fatti i parenti dei due cugini presenti in casa al momento della violenza e le loro dichiarazioni sono state ritenute particolarmente fumose. Proprio per questo il magistrato inquirente ha deciso di approfondire le indagini disponendo l’ascolto protetto della ragazzina per cristallizzare le sue dichiarazioni utilizzarle nell’eventuale apertura di un processo e comprendere, qualora fosse possibile, se la minore sia stata presa con la forza. L’indagato, finora mai ascoltato sinora dagli inquirenti, è assistito dall’avvocato Fabio Ruberto.


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