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sabato 19 luglio 2014

RAGAZZA DI 14 ANNI VIOLENTATA IN AUTO? INDAGATO IL VICINO DI CASA.



TAURISANO (Lecce) – Due rapporti sessuali completi con una ragazza due anni fa di appena 14 anni sua vicina di casa e ora un 41enne di Taurisano rischia di finire sotto processo con l’accusa di violenza sessuale. Il sostituto procuratore Stefania Mininni ha infatti chiuso il fascicolo d’indagine in cui compare il nome di L.P. accusato di un reato così grave. L’inchiesta è scattata grazie ad una denuncia della ragazzina che, subito dopo il secondo episodio, decise di recarsi presso il commissariato di Taurisano e denunciare i fatti.
Due gli episodi finiti all’attenzione della Procura che risalgono entrambi ad ottobre di due anni fa avvenuti, qualora dovessero essere accertati, in un contesto di forte degrado sociale, umano ed economico. L’uomo, che già conosceva la famiglia della ragazzina, si sarebbe avvicinato più volte nello stabile alla minore e avrebbe velocemente conquistato la sua fiducia tanto che tra i due sarebbe scattato un vero e proprio flirt con tanto di lettere d’amore e messaggi.
Le presunte violenze si sarebbero consumate nell’auto del 41enne. In due circostanze per l’esattezza sempre alla periferia del paese e lontano dalla possibilità di essere notati, sempre secondo quanto denunciato dalla persona offesa. Dopo il secondo episodio, però, la ragazzina non avrebbe retto quell’onta e decise di raccontare tutto alla madre e ai suoi fratelli mettendo in moto l’attività d’indagine recandosi in caserma.
La minore, nel corso dell’inchiesta, è stata ascoltata con la forma protetta dell’incidente probatorio dinanzi al gip Vincenzo Brancato e alla presenza di una psicologa e ricostruì con lucidità i fatti.
La sua versione venne ritenuta attendibile nonostante le fosse stato diagnosticato un leggero deficit mentale. E per avere un quadro più chiaro e definito la minore venne sottosta ad un ulteriore accertamento. Inoltre il sostituto procuratore dispose il sequestro dell’auto dell’indagato che ha consentito di rilevare tracce di liquido biologico riconducibili alla ragazzina sul sedile anteriore del passeggero.
In ogni caso, l’indagato, assistito dall’avvocato Mario Urso, ha sempre negato ogni accusa riferendo di essere rimasto vittima di un raggiro messo in atto dalla famiglia della minore e di essersi limitato ad aiutare la ragazzina accompagnandola a fare la spesa ma mai allungando le mani sul suo corpo.
La famiglia della minorenne è assistita dall’avvocato Silvio Caroli. L’indagato, invece, ha ora venti giorni a sua disposizione per chiedere di essere interrogato o per produrre memorie difensive prima che il pubblico ministero formalizzi la richiesta di rinvio a giudizio.



fonte: corrieresalentino

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