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lunedì 14 luglio 2014

SANITA': MANCANO I MEDICI PER LE AMBULANZE DEL 118.


LECCE - Siamo alle solite, verrebbe da dire. Ieri pomeriggio si è ripetuto il solito “fuggi fuggi” dei medici del 118 e le ambulanze sono rimaste senza la presenza di questa figura che certo non è secondaria, per il pronto intervento. Una situazione che si ripete, puntualmente, nei weekend e nei festivi, con particolare “riguardo” nel periodo estivo quando, invece,
cresce la richiesta di interventi per il 118. Ieri pomeriggio erano 9 su 17, le ambulanze che hanno viaggiato senza medico a bordo. Situazione che è migliorata nel turno notturno con una sola ambulanza che non aveva il medico a bordo, ma in questo caso anche una sola postazione carente può essere un problema. I medici del 118, dal canto loro, puntano il dito sulla carenza d’organico che si aggrava, proprio in estate, quando il personale si riduce ancora di più a causa delle ferie.

«Spiace che accada, e certo non vorremmo commentare queste notizie - afferma Salvatore De Ventura, dello Snami -, ma si tratta della “naturale” conseguenza di una situazione che non viene affrontata nei tempi giusti. La norma prevede che il piano per l’estate sia affrontato con un anno di anticipo, e non solo. Non abbiamo l’Albo dei medici reperibili e quindi la Asl non può attingere, in tempi rapidi, a personale che possa rafforzare lo staff».

Per farla breve il 118 è ancora in acque agitate, quando si erano appena acquietati i venti di guerra per lo sciopero, poi rientrato, proclamato da Fimmg, Snami e Uil Fpl. Alla carenza di organico la Asl aveva cercato di rispondere reclutando medici, per i Pronto soccorso, attraverso una cooperativa esterna, di Parma prima di Bologna poi, per la precisione. Una circostanza che è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e spinto i medici del 118 - che oltre a prestare servizio sulle ambulanze sono impegnati nei turni di pronto soccorso - a dichiarare lo stato di agitazione prima e lo sciopero poi. Il tutto si è risolto quando il direttore sanitario ha autorizzato i direttori delle unità di pronto intervento a utilizzare, per la turnistica, sia i medici arrivati con la cooperativa che i medici del 118.

Nonostante tutto, anche questi innesti non sono serviti a risolvere il problema se, come pare, si continua a rimanere con le ambulanze prive di medico a bordo. Una circostanza che si ripete e genera, di volta in volta, le reazioni dei politici (il caso è stato oggetto di interrogazione consiliare da parte di Saverio Congedo), ma una soluzione, a quanto pare, non arriva.

Intanto 22 medici, regolarmente inseriti nelle graduatorie regionali, hanno fatto richiesta - alla Asl - per un incarico temporaneo, ma al momento le richieste sono al vaglio e dovrebbero - condizionale d’obbligo - essere assunti solo in quattro.
I sindacati di categoria: Fimmg, Snami, Uil Flp, in occasione della proclamazione dello sciopero, hanno stilato un cahier de doleance rimproverando alla Asl una gestione del servizio lacunosa e hanno rivendicato la necessità di internalizzare il servizio. I medici, infatti, sono in forze alla Asl con un contratto che viene utilizzato anche per i medici della medicina generale, in sintesi sono in convenzione. I sindacati di categoria lamentano l’assenza di una seria programmazione, ma soprattutto puntano il dito su una presunta forma di ghettizzazione e di scarsa valorizzazione della figura del medico di pronto intervento. Proprio in occasione della proclamazione dell’ultimo sciopero sono state presentate diverse interrogazioni, dai consiglieri regionali con cui si chiede, tra le altre, il ripensamento dell’intera rete dei 118. 



fonte: quotidianodipuglia           

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