Il team guidato da Maria Giuseppina Bozzetti, del dipartimento di Scienze e tecnologie biologiche e alimentari, cerca di far luce sulle cause della sindrome X-fragile, la seconda forma più diffusa di ritardo mentale dopo quella di Down
LECCE – C’è anche un progetto di ricerca del dipartimento di Scienze e tecnologie biologiche e alimentari dell’Università del Salento nei tre finanziati da Telethon con 480mila euro. Si tratta di uno studio dell’equipe guidata da Maria Giuseppina Bozzetti incentrato sulla sindrome dell’X-fragile che costituisce, dopo quella di Down, la forma di ritardo mentale più comune nel genere umano. Il progetto ha superato la severa valutazione di una commissione medico-scientifica composta da 32 scienziati provenienti da diversi Paesi nel mondo che si sono avvalsi anche di 326 revisori esterni provenienti da 26 diverse nazioni.