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sabato 21 giugno 2014

Rifiuti tombati, scavi anche nel Nord Salento. Individuate due aree: non sono a rischio contaminazione

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LECCE - Un altro sito a rischio, l'ennesimo, che allarga la mappatura delle aree contaminate da rifiuti pericolosi nel Salento. L'attività dei carabinieri del nucleo operativo ecologico coordinati da Nicola Candido va avanti e stamattina ha toccato una porzione di nord Salento, alla periferia di Guagnano.

Due i terreni, di proprietà privata, sui quali sono giunti i militari, supportati dai colleghi del comando provinciale di Lecce e della Compagnia di Campi Salentina, che hanno avviato le operazioni di scavo, alla ricerca di materiale tombato che avrebbe, nel tempo, secondo quanto ricostruito in settimane di indagini, inquinato e compromesso non solo il terreno e la falda, ma anche l'aria circostante.

A portare i militari a Guagnano, una serie di accertamenti e controlli incrociati, uniti all'ascolto di testimoni chiave, che avrebbero indicato gli appezzamenti, di proprietà “Latino”, come cimiteri sotterranei di rifiuti molto pericolosi sulla cui composizione al momento, vige il più stretto riserbo.


Nel pomeriggio è stato appurato che gli scavi hanno avuto esito negativo. Gli stessi sono stati disposti con un decreto ispettivo dal sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone, dopo un'informativa dei carabinieri di Guagnano che segnalava la possibile contaminazione dei luoghi. Sono stati compiuti in tutto trenta saggi con una ruspa in due fondi, come detto, di proprietà di un noto imprenditore ortofrutticolo salentino. Quella di oggi è stata la prima ispezione compiuta nel Nord del Salento dopo quelle che nei mesi scorsi hanno interessato l'area sud e che hanno fatto emergere dal terreno scarti della produzione calzaturiera.

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