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giovedì 19 giugno 2014

Droga “salentina” per la ‘Ndrangheta calabrese: maxi sequestro, scatta un arresto – Fermato un 27enne con 160 chili in un furgone: valore oltre un milione e mezzo di euro



Droga Cosenza gdfCOSENZA/LECCE - Centosessanta chili di marijuana, partiti dal Salento e destinati a rifornire le cosche malavitose della ‘Ndrangheta ed il mercato della droga calabrese, che avrebbero potuto fruttare sulla “piazza” oltre un milione e mezzo di euro.
È il maxi sequestro di droga “salentina”, che i finanzieri della tenenza di Montegiordano, nel cosentino, hanno effettuato martedì notte durante un controllo alla circolazione stradale, arrestando il conducente di un Ducato straripante di “erba”.
Dopo i due albanesi partiti da Lecce ed arrestati dalla polizia l’altro giorno nel porto di Messina, con 16 chili di marijuana nascosti nella bombola gpl della loro Alfa, un altro “corriere” della droga è dunque finito in manette. In questo caso si tratta di un italiano, G.P. le sue iniziali, incensurato 27enne di San Luca: lasciandosi alle spalle la Basilicata, il giovane percorreva la “statale Ionica”, trasportando il carico di marijuana verso Reggio Calabria e la punta dello Stivale.
L’accertamento è scattato in territorio di Roseto Capo Spulico, in provincia di Cosenza, quando le fiamme gialle hanno intimato l’alt al 27enne.
Il giovane è stato presto tradito dal suo nervosismo. E ne aveva ben donde: sotto i sedili e nel cofano del furgone, infatti, erano nascosti 138 panetti di “erba” (vedi foto), tutti avvolti con cellophane e coperti da alcune scatole vuote, per cercare di sviare i controlli.
Il 27enne (di cui le fiamme gialle non hanno diffuso le generalità), in sede di interrogatorio ha tenuto la bocca cucita circa la provenienza della marijuana, di fattura albanese.
Gli investigatori, però, ritengono che l’ingente carico di droga sia partito dal Salento e dal leccese–  terra di frequenti sbarchi di “erba” proveniente proprio dall’Albania – e che, viaggiando sulla statale ed attraversando la Basilicata, fosse destinato a rifornire il mercato della droga calabrese.
A questa ipotesi investigativa, i finanzieri sono giunti dopo avere analizzato il contachilometri del Ducato, noleggiato a Locri, in provincia di Reggio Calabria: dalla ricevuta del mezzo affittato, è risultato che il totale dei chilometri percorsi dal 27enne corrisponde, a conti fatti, alla somma delle distanze tra Locri e la provincia di Lecce, ritorno compreso fino a Roseto, dove il reggino è stato fermato.
L’arrestato – nonostante alcuni suoi familiari risultino avere legami di parentela con una delle ‘ndrine calabresi – non risulterebbe collegato ad alcuna delle cosche malavitose della zona. Ordine e soldi per la droga “salentina”, tuttavia, devono essere partiti proprio da lì.
fonte: corrieresalentino

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