Adesso c’è anche la sentenza di condanna a fare da apripista a una class action che potrebbe portare la Provincia alla bancarotta, a pochi mesi dalla sua chiusura.<HS> La vicenda, spinosa e ormai nota, è quella dei verbali elevati sulla San Cataldo-Otranto, a migliaia di automobilisti incappati nelle maglie, o meglio nell’obiettivo, di autovelox poi ritenuti illegittimi poiché posizionati in area sito d’interesse comunitario, senza le dovute autorizzazioni paesaggistiche.
La sentenza 2267/14 del giudice di pace Giuseppe Paparella, non solo ha annullato un verbale di contravvenzione per carenza della prova della preventiva segnaletica stradale e dei titoli autorizzativi, ma ha anche condannato l’ente di Palazzo dei Celestini al pagamento delle spese del contributo unificato pari a 37 euro (dal 30 giugno la cifra sale a 43 euro) e delle competenze del legale, pari a 150 euro.
Una pronuncia importante, che porterà una nuova pioggia di ricorsi, in aggiunta a quelli già inoltrati. Le cifre partono da 500 ma sono destinate a salire in modo vertiginoso nel giro di pochi giorni, considerato che i verbali elevati a partire dalla fine di febbraio scorso sono oltre seimila, d’importo variabile in base alla marcia degli automobilisti.
Il limite di velocità previsto sulla litoranea, dopo l’incrocio per Martano e all’ingresso del Lido dei Pini, era di 50 km/h. Tre le differenti fasce considerate sanzionabili in base al superamento dei limiti entro i 10 km/h, tra 10 e 40 km/h e oltre i 40 km/h, per verbali d’importo variabile tra 44 e 527 euro, ridotti del 30% se pagati entro cinque giorni dalla notifica.
Ma non è solo questione di denaro. Gli automobilisti che rientrano nella seconda fascia vanno incontro alla decurtazione di 3 punti dalla patente, a quelli della terza invece spetta la sospensione per un mese e la decurtazione di 10 punti. «La situazione è al collasso - spiega Francesco D’Agata, dello Sportello dei Diritti - visto che abbiamo ricevuto centinaia di lettere e richieste d’intervento non solo da automobilisti salentini ma anche da turisti di milano, Bologna, Bari e altre parti d’Italia, incappati in quegli autovelox». Per evitare ulteriori spese ai ricorrenti «stiamo consigliando il ricorso prefettizio - aggiunge D’Agata - mentre aspettiamo ancora risposte dalla Provincia per l’avvio dell’annullamento in autotutela dei verbali elevati».
Va oltre Federconsumatori, che in queste ore ha interpellato anche il difensore civico della provincia, Giorgio De Giuseppe. «Considerato che da Palazzo dei Celestini non abbiamo ricevuto alcuna risposta - sottolinea l’avvocato Mario Lorubio - così come anche dalla polizia provinciale, Federconsumatori ha inoltrato formale richiesta sia al presidente Antonio Gabellone che al difensore civico, chiamato a supervisionare gli atti dell’ente provinciale».
Intanto gli automobilisti chiedono anche l’annullamento della comunicazione contenente i dati utili ai fini della decurtazione dei punti della patente.
fonte: Quotidiano |