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Nella masseria di Tiggiano coltiva melograni. E la sua villa in California è immersa tra le rose. Per star bene, dice l'attrice premio Oscar con "The Queen", devi sentirti parte della natura.
Chiacchiera di peonie e del borscht della sua infanzia. Tra una una tazza di tè e numerosi starnuti (ha l’allergia, ndr) l’attrice inglese ci confessa divertita che non ama affatto cucinare, lo fa solo quando è proprio tirata per i capelli. Le è piaciuto, però, trasformarsi nella severa e gelida proprietaria del ristorante più esclusivo del Sud della Francia per Madame Mallory e il piccolo chef indiano, la commedia socio-culinaria diretta da Lasse Hallström (sugli schermi Usa l’8 agosto, in Italia in autunno). La Mirren, che insieme a Meryl Streep è forse la signora del cinema più ammirata al mondo, ha recitato in più di un centinaio di film, pièce teatrali e produzioni televisive, e collezionato innumerevoli riconoscimenti (tra cui quattro nomination all’Oscar, uno conquistato nel 2006 con The Queen -
La Regina). Vive tra Los Angeles e Londra con il marito Taylor Hackford (il regista di Ufficiale e gentiluomo) e durante le pause estive si gode la masseria salentina di Tiggiano. Splendida ed elegante in un vestito a ruota anni Sessanta, collana di zaffiri e orecchini di perle, ha uno stile tra il classico e il vintage: nessuno come lei sa trasformarsi all’improvviso da contadina in regina.
La Regina). Vive tra Los Angeles e Londra con il marito Taylor Hackford (il regista di Ufficiale e gentiluomo) e durante le pause estive si gode la masseria salentina di Tiggiano. Splendida ed elegante in un vestito a ruota anni Sessanta, collana di zaffiri e orecchini di perle, ha uno stile tra il classico e il vintage: nessuno come lei sa trasformarsi all’improvviso da contadina in regina.
Girare un film come questo le avrà fatto venire voglia di cucinare...
Mi diverte curiosare nei mercati all’aperto, in Italia o in Francia, ma detesto la parte faticosa: portare a casa la spesa, svuotare le borse (ride). E poi, la preparazione, lo stress dell’ultimo momento… No, cucinare proprio non fa per me.
Allora non sarà una patita dei MasterChef televisivi.
E invece sì, li adoro, li guardo rapita. Per anni ho fatto il pane in casa. Il problema, però, è che se faccio il pane, poi lo mangio, e questo è un guaio... Così ho smesso.
Se torna alla sua infanzia, quale cibi o sapori le vengono subito in mente?
Guardi, c’è una battuta nel film che mi sembra splendida: «Ogni morso ti riporta a casa». Mi ricordo bene il borscht di mia madre (suo padre era russo, ndr) - servito con crema acida. E poi una sorta di gelatina dolce che mi preparava sempre. Sono cresciuta in Inghilterra subito dopo la Seconda Guerra Mondiale: non avevamo quasi niente; le erbe, le spezie e gli ingredenti speciali per cucinare cominciarono ad arrivare nei supermercati anni dopo.
E c’è un profumo di allora che ricorda?
Sì, l’aroma del cioccolato tedesco che assaggiai la prima volta a sei anni. Non l’avevo mai mangiato prima.
E tra i profumi della natura?
I miei fiori preferiti sono le peonie con il loro profumo delicato. E i lillà.
E le rose?
Mi paiono troppo piene di sé. Per essere bellissime, perfette, sono inoltre state eccessivamente ibridate. A una rosa preferisco mille volte una peonia un po’ arruffata. Detto questo, il mio giardino di Los Angeles è pieno di rose (ride).
Che cosa ha piantato invece nel suo orto e giardino del Salento? Ci parli di Tiggiano.
Taylor e io siamo cittadini onorari di Tiggiano. Stiamo così bene lì: io leggo, mi occupo dell’agapanto, delle bougainville e dei 400 alberi di melograno. Quando sono nel Salento sono ufficialmente una contadina: ho i documenti per dimostrarglielo.
Una coppia di lungo corso, lei e Taylor.
Siamo insieme dal 1986. Quasi trent’anni di vita in comune. Il fatto che lavoriamo entrambi e passiamo lunghi periodi separati ci ha fatto bene. Forse è perché ci siamo incontrati e sposati quando avevamo già passato la trentina: Taylor era reduce da due matrimoni e io avevo avuto un certo numero di relazioni. Avevamo insomma fatto entrambi i nostri errori. Credo, però, che nel nostro rapporto contino soprattutto il sostegno reciproco e la lealtà. Anche quando siamo lontani rimaniamo fedeli uno all’altro.
Helen, lei appare ogni anno nella lista delle donne più affascinanti e sexy del cinema.
«Era una vera bambola» diceva un articolo che ho letto anni fa. Oddio, non la pensavano certo così quando ero una ragazza. Allora impazzava il modello Twiggy e io, con le mie curve e il mio seno, ero del tutto fuori moda. Non ero per niente una “bambola”.
Quali erano allora i suoi modelli femminili?
Claudia Cardinale, Monica Vitti, Sophia Loren, tutte splendide e sexy. Non ero entusiasta di Anita Ekberg perché la trovavo un po’ volgare. Io, che ero bionda e avevo un busto prorompente, non facevo altro che coprirmi e nasconderlo. Volevo essere considerata un’attrice seria e sognavo la magrezza di Twiggy.
La bellezza dà la felicità?
Io sono felice quando guardo un bel paesaggio, quando la natura mi circonda e mi sento parte di essa. Basta un raggio di sole per incantarmi.
fonte: Io Donna
fonte: Io Donna
