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martedì 1 luglio 2014

TRICASE. SALENTO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL: TUTTI I VINCITORI DELLA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA.

festival


Anche quest’anno la città salentina di Tricase ha ospitato l’undicesima edizione del Salento International Film Festival. La kermesse che ha visto ben 67 pellicole in concorso e si è tenuta dal 21 al 28 giungo con due importanti novità: una rassegna sul Nuovo Cinema Contemporaneo di Hong Kong e il
cinema dei piccoli, rassegna dedicata ai bambini e ragazzi, con cartoons e film d’animazione. D’impatto e vincitore nella sezione lungometraggi “Agnus Dei” di Agim Sopi, “per la capacità di estrapolare dalla tragica grandezza collettiva di ogni conflitto, come anche delle guerre etniche, gli strazi più intimi di impronta familiare, in un intreccio diabolico”. Tra le pellicole in gara grande interesse per il tema trattato di grande attualità e per il retaggio storico che fornisce un quadro perfetto alla storia, ha suscitato il lavoro di Ambrogio Crespi, “Enzo Tortora, una ferita italiana” che vince nella sezione documentari “per l’altissimo valore etico, per il coraggio e la fedeltà ai fatti, con cui si rievoca una pagina nera della storia della giustizia e del diritto italiano”. Menzione speciale anche per il documentario “Lyngon Street- Si parla Italiano” di Shannon Swan e Angelo Pricolo, in cui si racconta di una delle strade della città di Melbourne, in Australia. Nella sezione cortometraggi vincono per i corti italiani “Alle corde” di Andrea Simonetti e per quelli Internazionali “White shoe” di Mauro Borrelli. Per “Alle donne piace corto”: “9” di Kimberly Warner; per “Animazione”, “La telecamera” di Jacopo Spaziali, e infine occorre menzionare per la stessa categoria “Oro verde” di Pierluigi Ferradini. La miglior colonna sonora va a “A Small September” di Toygar Isikli mentre la miglior attrice è Florentine Kraff per “Tempo Girl”, diretto da Dominik Lovìcker nelle cui motivazioni si legge: “Per la maestria nel rendere stati d’animo assai differenzi”. Il miglior attore è Jonny Cpyne, protagonista della pellicola “African Gothica” diretto da Gabriel Bologna, “per aver reso sullo schermo il marasma emotivo di chi vive lo strazio di una lucida follia generata dagli abusi subiti nel luogo che dovrebbe essere più sicuro per un bambino da parte di genitori disturbati da una sorta di vampirismo emotivo”. 


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