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venerdì 4 luglio 2014

TRICASE: CONTINUA LA POLEMICA TRA MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE SUL NUMERO LEGALE.


Antonio Coppola e Nunzio Dell'Abate

In merito alla accusa giunta dai banchi dell’Opposizione riguardo (Dell’Abate: “Le delibere adottate nella seduta consiliare del 20 marzo scorso in assenza del numero legale (9 componenti anziché 11) vanno dichiarate nulle”, abbiamo interpellato il sindaco Antonio Coppola, la cui risposta è particolarmente stizzita. Definisce la minoranza  “capace solo di polemizzare con bizantinismi burocratici” e aggiunge, “il mio atteggiamento è di serena rassegnazione”. 

“Ho già scritto“, continua il primo cittadino, “come stanno le cose e lo ribadisco sapendo che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”, premette il primo cittadino che poi approfondisce: “Il 17 ottobre 2013 (pochi mesi fa) il TAR Lecce ha dato ragione al Comune di San Donato, rappresentato e difeso dall’avv. Pietro Quinto, …, in una situazione identica a quella del comune di Tricase. Nella sentenza è scritto: “Il Collegio condivide l’assunto della difesa civica la quale afferma che il rinvio operato dallo statuto al numero dei consiglieri assegnati al consiglio è un rinvio dinamico, ossia un rinvio che deve tener conto dell’evolversi legislativo.
Non solo, perché Coppola dice: “La percentuale…. deve essere applicata “dinamicamente” e proporzionalmente al numero complessivo dei Consiglieri comunali assegnati dalla legge al Comune”, dalla legge ora vigente, specifica il TAR, non la legge vigente alla data di approvazione dello Statuto o del Regolamento comunale. In altre parole. Se il numero legale a Tricase, per poter tenere il consiglio era 10 consiglieri più il sindaco, quando i consiglieri erano 20, ora che i consiglieri sono 16 il numero legale è 8 oltre il Sindaco, in modo dinamico come sostiene l’avv. Pietro Quinto, ottenendo conforme sentenza del TAR Lecce. ….”. Fin qui la spiegazione di Coppola che conclude con una stoccata: “Dubito che i consiglieri di minoranza riusciranno ad accettare l’evidenza dei fatti ma sono certo che i lettori il buon senso lo hanno ancora per capire chi ha ragione”.

fonte: il gallo.it

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