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lunedì 4 agosto 2014

118 NEL SALENTO: 93 INTERVENTI IN UNA SOLA NOTTE DI CUI L'80% PER ALCOL E DROGA



LECCE – Il preoccupante fenomeno dell’abuso di alcol e sostanze stupefacenti che riguarda la fascia d’età dei giovanissimi non risparmia neanche il Salento, in questo periodo preso d’assalto come meta turistica prediletta.
Soltanto nella notte tra sabato e domenica sono stati 93 gli interventi del personale del 118 dei quali circa l’80% richiesti per problemi relativi all’assunzione eccessiva di sostanze psicotrope e alcolici. A denunciare questa allarmante situazione sono stati proprio gli operatori che lavorano sulle ambulanze del pronto intervento, che hanno voluto portare all’attenzione dell’opinione pubblica un fenomeno che non risparmia neanche il Salento.
Stando a quanto dichiarato, nella maggioranza dei casi le persone soccorse hanno un’età compresa tra i 16 e i 30 anni, e lamentano sintomi derivanti dal rischio di overdose o di coma etilico.



Sono in egual misura uomini e donne, e, nella maggior parte dei casi, non necessitano di ricovero in ospedale ma solo di assistenza sul posto. In una notte su 93 uscite dell’ambulanza circa 75 hanno avuto queste stesse caratteristiche. In media un’ambulanza è dovuta uscire ogni otto minuti solo per malori derivanti dall’assunzione eccessiva di alcol e droga. La movida salentina, dunque, registra dati da capogiro al pari di quelli delle mete europee con maggiore frequentazione turistica giovanile. La situazione più critica si rileva in località della costa ionica, dove maggiori sono le occasioni, vista anche l’alta concentrazione e frequentazione giovanile, seguite a ruota da quelle dei  locali del Nord Salento.
A contribuire al fenomeno sono in particolare sagre, feste, serate in discoteca, molto diffuse soprattutto in estate. Ma, si sa, chi eccede non ha bisogno di un’occasione per farlo ma ogni situazione è buona per superare i limiti. Si tratta in ogni caso di un fenomeno allarmante, che aggrava la non positiva situazione dei servizi di pronto soccorso della zona, che devono fare i conti anche con la carenza dei mezzi e del personale.

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