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mercoledì 8 ottobre 2014

TRICASE: DUE EX FUNZIONARI DEL COMUNE CONDANNATI PER PECULATO. FECERO SPARIRE I SOLDI DAL COMUNE.



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TRICASE (Lecce) – Due anni e sei mesi ciascuno sono stati inflitti a Giuseppe Baglivo, di 57 anni e Luigi Cazzato, di 56, entrambi di Tricase, ex dipendenti del settore Affari Generali, Servizio demografico del comune sud salentino. Erano accusati di peculato – ipotesi di reato che ha retto anche in aula – perché fecero sparire soldi dal Comune: i due dipendenti a giudizio avrebbero sottratto fiumi di denaro pubblico, accumulando consistenti flussi monetari finiti nelle proprie tasche e procurando nel contempo un ingente danno patrimoniale di rilevante entità al Comune di Tricase. La

sentenza, di primo grado, è stata pronunciata dai giudici della seconda sezione penale – Presidente Roberto Tanisi, a latere Fabrizio Malagnino e Maria Pia Verderosa – che hanno ridotto le richieste invocate dal pubblico ministero Massimiliano Carducci: l’accusa aveva invocato 4 anni per Cazzato e 3 anni e 10 mesi nei confronti di Baglivo. L’avvocato di Cazzato, il legale Tony Indino, aveva sostenuto che non c’era il dolo da parte di Cazzato di appropriarsi delle somme ma semplicemente la gestione delle somme che venivano sì trattenute ma più versate continuamente in una sorta di prassi; le chiavi della cassaforte, poi, per la difesa, erano a disposizione di tutti con gente che mancava e veniva sostituita e la gestione dell’intero ufficio diventata piuttosto difficoltosa. Baglivo era difeso dall’avvocato Carlo Chiuri e Andrea Sambati. Il presunto raggiro ruotava proprio attorno ai timbri e al rilascio dei documenti di riconoscimento, tra il 2006 e il 2008. I due dipendenti, nel primo anno finito sotto stretto monitoraggio, avrebbero rilasciato 2mila 225 carte d’identità intascando 13 mila euro, dei quali avrebbero versato all’economo del comune solo 4mila e 700 euro. Si sarebbero dunque appropriati di 8mila e 200 euro. Il canovaccio della cresta sotto banco sarebbe proseguito anche nel corso dell’anno successivo: i due dipendenti avrebbero sottoscritto 2mila 389 tessere con i dati anagrafici, fatturando circa 12mila euro e spillando la corposa cifra di quasi 7mila euro. Nel 2008, sarebbero state rilasciate 1448 carte d’identità trattenendo la somma di 2mila e 800 euro. In totale, facendo due conti matematici, l’ammanco riscontrato dal responsabile della cassa economale raggiungerebbe cifra più, cifra meno, i 18mila euro. Il Comune di Tricase si era costituito parte civile nel processo con l’avvocato Fabio Accogli e verrà risarcito in separata sede.

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