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che proprio nelle difficoltà in cui ci ritrovavamo, avevamo l'opportunità irripetibile di dimostrare tutto il nostro valore. Perché noi siamo una squadra e avevamo il dovere di farlo vedere sul campo. Botrugno non ha certamente bisogno di dimostrare nulla a chicchesia, perché il suo valore umano prima che tecnico è noto a tutti, soprattutto a me che ho avuto modo di ammirarlo già da qualche anno giocandoci insieme e allenandolo. Ma quelle scoccate ai minuti 35' del primo tempo e 37' del secondo sono state due bellissime saette che ci hanno rimesso sangue nelle vene, oltre che gioia nel cuore. Abbiamo avuto grossi guai per un intero inizio di campionato, ci sentivamo come pugili suonati, ma sapevamo di non essere nati come una squadra col destino della perdente. Oggi sappiamo -conclude- che siamo vivi e vegeti e pronti a ripartire".