L’attenzione è concentrata soprattutto sulle campagne intorno a Supersano, dove, secondo quanto riferito nel
2006 dal pentito della Scu Silvano Galati, sarebbero
stati sepolti scarti delle industrie calzaturiere. Dopo otto anni, i controlli più approfonditi.
Anomalie non diffuse ma puntuali, su tutto il Leccese, sarebbero venute a galla nelle schede rielaborate dalla facoltà di Architettura della seconda Università di Napoli e dal centro di competenza Benecon. Anomalie nei terreni, dal punto di vista soprattutto termico. Non significa che in automatico lì verranno ritrovati rifiuti. Le fasi sono lunghe e complicate e ora si è alle conclusioni solo della prima: il sistema utilizzato, installato sull’aeroplano arrivato da Pratica di Mare, è costituito da sensori iperspettrali per la rilevazione con sensori termici ad alta definizione e strumentazione fotografica con aerofotogrammetria.
Apparecchiature sofisticate sì, ma da incrociare con rilievi fotografici a fini catastali, militari o per gli enti locali, per verificare se eventuali buchi sono stati ricoperti, se vecchie cave sono state ricolmate. È questa la fase due, che ora dovranno valutare anche gli altri investigatori delegati alle indagini, i carabinieri del Noe e gli agenti del Corpo Forestale dello Stato, che sulle aree interessate hanno già effettuato certosini sopralluoghi. È solo a valle di questo lavoro che sarà possibile vedere all’opera le ruspe e avviare scavi e carotaggi, decisione che spetterà alla Procura prendere nelle prossime settimane.
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