Da Melendugno parte la controffensiva dei contrari al gasdotto dopo il sì del ministero. Il comitato No Tap denuncia incongruenze nella presentazione della documentazione. Pronti anche i ricorsi del Comune e di un gruppo di avvocati indipendenti.
Il sì del ministero a Tap non scoraggia il fronte dei contrari al gasdotto che in queste ore stanno preparando la controffensiva a suon di ricorsi al Tar e denunce.
“Prima di presentare i ricorsi aspettiamo la pubblicazione delle motivazioni della Via” - spiega Gianluca Maggiore del Comitato No Tap - “anche se sono apparse chiare sin da subito le tante “stranezze” che hanno caratterizzato la procedura di valutazione ambientale dell'opera”.
Tra queste una salta agli occhi analizzando le documentazioni disponibili sul sito del ministero dell'Ambiente: “Il 18 marzo scorso fu chiesto a Tap di presentare delle integrazioni al progetto in un' unica soluzione entro i 45 giorni successivi” - spiega Maggiore – “ma risultano essere state consegnate altre documentazioni integrative il 30 giugno, il 4 luglio e il 18 luglio scorsi. Ben oltre il termine dei 45 giorni e non più in soluzione unica, come prescritto dal ministero pena l'annullamento della procedura, bensì in tre corpose tranche”. In alcuni casi, denunciano dal Comitato, si tratta di integrazioni sostitutive: quasi delle revisioni del progetto iniziale.
Se di incongruenze si tratta lo valuteranno i giudici amministrativi destinatari anche di altri ricorsi. Almeno tre sono quelli in procinto di partire: oltre a quello che fa capo al Comitato Non Tap, sono pronti il ricorso firmato dal Comune di Melendugno e quello redatto da un gruppo di avvocati indipendenti dello stesso comune.