Coinvolti nelle indagini del nucleo di polizia giudiziaria della guardia di finanza l'ex dirigente scolastico dell'istituto "La Porta" di Galatina, una funzionaria e cinque docenti: sarebbero stati selezionati prima ancora di inviare i curricula
Al centro dell’inchiesta, di cui è titolare il sostituto
procuratore Massimiliano Carducci, Angelo Rampino, ex dirigente scolastico dell'Istituto Tecnico Commerciale e per il Turismo “Michele Laporta” di Galatina (si tratta del chiacchierato preside dell’istituto Morvillo-Falcone di Brindisi); Cesaria Resci, direttore dei servizi generali e amministrativi del medesimo istituto scolastico; e di cinque docenti; Santo Donno; Lorenzo Congedo; Pietro Vincenzo Gallo; Maria Grazia Mi; e Clelia Antonica.
Un’inchiesta lunga e complessa quella condotta dagli uomini della sezione di polizia giudiziaria della guardia di finanza di Lecce, sotto la guida del colonnello Francesco Mazzotta. Nel corso delle indagini è stata acquisita copia della documentazione sulla gestione dei progetti finanziati dai fondi strutturali Europei negli anni tra il 2007 e il 2009. Un labirinto intricato di atti, documenti e burocrazia, in cui il paziente e certosino lavoro delle fiamme gialle ha portato alla luce un presunto sistema di raggiri compiuti sulla selezione del personale interno.
Dalle indagini, infatti, è emerso una fittizia valutazione dei curricula dei docenti interni fino a quel momento pervenuti, in cui gli insegnanti rivestivano contestualmente la figura di selezionatore e selezionato. Circa la
procedura adottata per la selezione di personale interno all’istituto da parte del Gop (Gruppo operativo di progetto), le fiamme gialle hanno evidenziato dalla disamina della documentazione e dai rilievi dell’ufficio scolastico regionale, che la nomina di alcuni dei tutor e dei facilitatori, scelti tra i docenti interni all’I.T.C. “Laporta” per la realizzazione di cinque progetti, è risultata essere antecedente alle dichiarazioni di disponibilità prodotte dai nominati attraverso l’invio dei propri curricula. I docenti, in pratica, sarebbero stati selezionati ancor prima di presentare la propria candidatura.
Quella condotta dal colonnello Mazzotta (per molti anni ai vertici della Dia Leccese, e a capo di lunghe e complesse indagini economico-patrimoniali che hanno portato alla confisca di beni per milioni di euro, nella foto accanto) è un’inchiesta che traccia una nuova frontiera a livello nazionale nel complesso meccanismo relativo all’erogazione delle somme relative ai progetti finanziati coni fondi strutturali europei. Una complessa indagine che potrebbe aver scoperchiato il vaso di Pandora di una gestione di fondi pubblici su cui speso vi sono controlli solo superficiali. I reati ipotizzati a carico dei sette indagati, che saranno interrogati nei prossimi giorni, sono truffa aggravata e falso ideologico